Chi siamo

Chi siamo
 




 Ciao a tutti, io sono Tanya, e non avrei mai pensato di aprire questo blog. 
Scrivere mi piace, ma non scrivere di me. La mia famiglia fa parte del Movimento dei Focolari, sono cresciuta nell'etica tipica di quel movimento, per la quale esiste solamente il "noi", l'Io deve sparire. Quindi mi sono allenata a vivere in un eterno presente, senza storia. Ho lasciato il Movimento da adulta e, come tanti fuoriusciti, ho cercato di concentrarmi sulla vita "reale", recuperando il mio Io, che se ne stava chiuso in un angolo, ancora timido e vergognoso. Non ci ho messo molto, perché, in realtà, sono sempre stata una pecora nera, una persona piuttosto critica ed esuberante. 


Dopo la fiction su Rai Uno "Chiara Lubich" (che non ho guardato), nel web hanno iniziato a circolare parecchie testimonianze di fuoriusciti dal Focolare, che denunciavano l'esistenza di pesanti abusi sessuali e psicologici all'interno del Movimento. Mi hanno colpito, ma ancora mi sembravano, per lo più, situazioni lontane dalla mia. In ogni caso, le denunce iniziavano a diventare sempre meno emotive e sempre più ragionate, documentate, interessanti. La svolta, per me, è stata quando ho letto il libro di Ferruccio Pinotti "La setta divina". Era un'inchiesta che demoliva l'intero Movimento, ma non è quello che mi ha colpito; per chi è "dentro" un movimento settario, è normale ripetere come un ritornello "Il mondo non ci capisce". Per la prima volta qualcuno si interessava davvero a noi dal mondo esterno, e il risultato era che anche noi, finalmente, abbiamo iniziato ad esistere, non soltanto nel mito, ma nella Storia reale. Ho fatto molte scoperte sgradevoli, leggendo Pinotti, cose che avrei preferito sapere, quando facevo parte del Movimento. E ho realizzato che anche dentro di me non tutto stava andando bene: non avevo superato quello che ho vissuto, e forse non potrò mai riuscirci.


Ho scritto di getto una testimonianza sulla mia esperienza e l'ho condivisa con altri, nel web. Da lì, il desiderio di continuare a scrivere del Movimento dei Focolari. E' stato molto duro, doloroso, però non tutti i ricordi fanno male, alcuni sono anche divertenti. Non si tratta solo di accusare e di condannare, ma anche semplicemente di raccontare: anche noi abbiamo vissuto, ci abbiamo provato, ci abbiamo più o meno creduto e no, non siamo stati "nulla", come vorrebbe la spiritualità di Chiara Lubich. Anche noi abbiamo conquistato il nostro spazio,  sviluppato il nostro modo di osservare la realtà. 
Noi siamo stati "il combustibile", come afferma Chiara in una sua meditazione; non eravamo nient'altro che strumenti per realizzare i suoi scopi. Abbiamo bruciato e ci siamo bruciati, nel Focolare,  ci siamo sentiti spesso buttare nel caminetto come legna da ardere. Ma il legno verde, si sa, invece di prendere fuoco inizia a sibilare e a riempire la stanza di fumo. Io sono così: non ho scelto di farmi bruciare, sono nata in una famiglia del Movimento, in qualche modo l'ho subito. E adesso scrivo, scoppiettando.

 Dato che sono già in molti a testimoniare gli abusi tra focolarini consacrati "a vita permanente", ho pensato che potevo fare la mia parte raccontando le vite delle altre persone del Movimento, e in particolare quelle dei "figli di": i ragazzi e le ragazze si sono ritrovati al suo interno senza fare nessuna "scelta radicale", e che pure, quando hanno raggiunto l'età della ragione, hanno iniziato a rendersi conto che dovevano barcamenarsi tra il "mondo normale" la vita "radicale" dell' Opera di Maria. 

Ho ancora un sacco di cose da dire, sul tema Movimento, e qualcuno mi ha proposto di aprire un blog. Ne ho parlato con Marfisa, mi* compagn* di avventure, ed abbiamo deciso di provarci insieme. Ancora una parola sul mio nome, poi cederò la penna a lei: "Tanya" era il nome di fantasia che mi hanno dato quando ho chiesto l'anonimato per rilasciare la mia testimonianza. Ho pensato di tenerlo perché, proprio in questo agosto 2023, c'è un grande battage pubblicitario intorno al film "Barbie". Mi ricordo che Tanya era una versione più povera e più casereccia di Barbie, sicuramente ne ho posseduta qualcuna e ci ho giocato anche in qualche Mariapoli. Tanya, rispetto a Barbie, mi sembra un po' sottotono, più acciaccata dalla vita, come ci sentiamo tutti noi che siamo usciti dal Movimento dei Focolari. E proviamo la sensazione che sarà ancora dura, le ferite non rimarginano facilmente e una parte di noi, forse, fatica ad uscire. 
Tanya si prepara ad andare alla Mariapoli vacanze a Tonadico




















Salve a tutti! Io sono Marfisa, ringrazio Tanya per avermi coinvolto nel suo coraggioso progetto. Lo sapevo che sarebbe finita così: quando ha deciso di buttarsi e rilasciare la sua testimonianza, immaginavo che non sarebbe più riuscita a liberarsi dalla malattia di scrivere. Scrivere è terapeutico, ma anche rischioso; è un labirinto, se ti avventuri tra i ricordi e le sensazioni che hai compresso dentro di te, soprattutto dopo una vita come quella che si passa nel Movimento dei Focolari. Ma perché non fare in modo che questo labirinto sia una gigantesca biblioteca, le ho proposto io? 


Chi sono? Marfisa è il nome di una paladina dell'Orlando furioso, ma, vi avverto subito, la mia identità di genere è "fluida". Mi definirei un "hidalgo focolarino", uno che ci ha creduto nel Movimento, nonostante tanti mi prendessero in giro, perché ero tra i più idealisti, uno dei più accesi sostenitori, volevo essere il primo dei cavalieri al servizio della paladina Silvia Lubich "Chiara". Ma alla fine mi sono dovuto arrendere, come tanti altri volonterosi, che prima di me sono partiti dal Castello, per andare alla ventura. Noi focolarini, belli schierati sugli spalti del nostro Castello Esteriore, aspettavamo sempre l'arrivo dei draghi e degli eserciti in marcia (per convertirli ed abbonarli a Città Nuova, sia chiaro!).  Ma niente di tutto ciò si presentava all'orizzonte, che rimaneva deserto, come quello dei Tartari di Dino Buzzati. 

Alla fine l'ho compreso anch'io, come i tanti altri prima di me che avevano appeso le lance al chiodo: non erano i draghi a minacciare la nostra vita, ma solamente il mostruoso Nulla che girava per le stanze del castello, su e giù, avanti e indietro, per le belle scale progettate da Carlo Fumagalli, l'architetto dei Centri Mariapoli. Il Nulla si annidava dietro i sorrisi, le televisioni sempre accese sui video di Chiara Lubich, le sedie messe in cerchio per gli incontri; ho provato a parlarne con tutti, ho provato a raggiungere, salendo un piano dietro l'altro, la Torre dove stavano I Responsabili, per avvisarli che  il Nulla stava mangiandosi tutto. E' finita che mi hanno messo all'angolo, e mi sono dovuto espellere da solo.


Ennesimo focolarino che lascia, però il cavallo
rimane del focolare 



Ma Marfisa, l'eroina guerriera, ha portato con sé la sua biblioteca, videoteca ed anche raccolta di vecchie audiocassette e cd. Ce l'avete anche voi, una biblioteca carismatica? No? E allora che Focolarini siete? Non sapete nemmeno cosa sia? Siete qui per caso e volete rimanere a curiosare negli affari del gruppo umano più misterioso e impenetrabile del mondo? Seguiteci, ne leggerete delle belle.




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